Chongqing è l'agglomerato urbano più grande del mondo, con circa 40 milioni di abitanti.
Sono stato invitato a dipingere un murale e a tenere una mostra personale e un
workshop là dal Consolato d'Italia e dall'Accademia di Belle Arti del
Sichuan a Chongqing, in occasione della "XX Settimana della Lingua
Italiana nel Mondo".
A Chongqing mi hanno ribattezzato
狄阿乌
che si legge "Dí ā Wū" e si può tradurre "nero come il corvo".
Una curiosa coincidenza vuole che in Cina, la parola “graffito” (tuya), che si riferisce poi alla Street art in genere, venga dai versi del poeta Lu
Tong (790-835) della dinastia Tang: «rovesciò all’improvviso l’inchiostro sulla scrivania,
scarabocchiando i classici come corvi», e che sia composta dal carattere tu (da tumo, "scarabocchiare") e da ya (da laoya, ossia "corvo").
Ma, tornando all'invito, purtroppo la pandemia di virus Covid-19 non mi ha permesso di andare a realizzare il murale, e
siccome credo che la distanza fisica non possa impedirci del tutto di
avvicinarci umanamente tra esseri umani, allora mi è venuta un'idea per
aggirare il problema. Ho proposto che avrei potuto realizzare il mio murale a distanza, con
l'aiuto degli stessi ragazzi dell'Accademia di Belle Arti a cui avrei comunque realizzato il workshop a distanza e che mi
avrebbero assistito nella realizzazione dell'opera se fossi stato
fisicamente là.
Questo sotto il risultato.