16/11/17

The Nature that looks the world

David Diavù Vecchiato
"The Nature that looks the world"
Mural, Vitulano (BN) October 2017
Art can give back people the gaze of ‘its’ mountain where the man covered it with a gray wall

David Diavù Vecchiato
"La Natura che guarda il mondo"
Murale, Vitulano (BN) ottobre 2017
L'Arte può restituire alle persone lo sguardo della ‘loro’ montagna laddove l'uomo lo ha coperto con un muro grigio.

13/10/17

Radici

David Diavù Vecchiato. Roots. Stencil su muro, Centro per migranti minorenni non accompagnati Inter SOS, Roma.

A chi, per paura, si nasconde dietro a razzismi ed intolleranze, vorrei ricordare che il mondo è uno solo e la Terra, così come il ‘proprio’ Paese, non è cosa sua e dei suoi vicini di casa, ma di tutte le creature viventi. 
Ed è soprattutto delle nuove generazioni, a cui noi adulti dobbiamo insegnare a piantare le proprie radici, sentendosi accolti, se non vogliamo vivere tra bambini esclusi e frustrati che diverranno così - a causa solo nostra - futuri adulti arrabbiati e rancorosi.
E a chi è vittima di queste stupide intolleranze, vorrei chiedere scusa da parte del Paese dove sono nato che di intolleranti ne ha molti purtroppo, e dirgli di essere forte, e sopratutto di lasciare che i propri piccoli mettano radici in tutto il mondo, conoscendo e rispettando la cultura delle proprie origini e accogliendo nella propria visione del mondo le culture dei luoghi in cui vivono e vivranno.
Così potranno crescere curiosi ed affamati di conoscenza, nutrendosi come quelle radici che si alimentano dalla terra in cui sono saldamente piantate.  E che spesso sono nate da semi giunti là da molto lontano.

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28/06/17

David Diavù Vecchiato "Mi'ka'El?", Castelsardo (Sardegna, Italia)


"Mi'ka'El?"
Murale. Castelsardo (Sardegna, Italia), 2017
"Mi'ka'El?" è la domanda che il Principe dei cieli Michele Arcangelo grida a Lucifero mentre lo schiaccia e lo trafigge con la spada. E significa "Chi è come Dio?".
L'arcangelo che ho dipinto - dal volto ellenistico (pre-cristiano e assai umano) - pare lo stia chiedendo alle creature del pianeta grigio e nero sul quale si innalza, e dal quale non un unico Lucifero ma varie piccole serpi si ergono meschine e feroci tra le sue gambe, credendosi pari a lui, o senz'altro migliori degli altri.
Questo murale non è un'opera religiosa e non intende esserlo, è un omaggio al talento del Maestro di Castelsardo che alla fine del 1400 dipinse il San Michele Arcangelo a cui mi sono ispirato, tavola conservata nel Museo Diocesano della Cattedrale di questo splendido paese di cui sono stato ospite.
Il volto del protagonista però non ha il gentile sguardo di un santo più o meno invasato che sta per trafiggere un demonio, è anzi emotivamente distaccato, da scultura bronzea, ed è infatti ispirato allo Spinario, il fanciullo assolutamente umano che risiede oggi ai Musei Capitolini (statua ellenistica, realizzata tra il III e il I secolo a.C.) e che si sta sfilando una spina dal piede (l'arcangelo Michele che sfida Satana viene anche identificato con la figura di Cristo, a cui invece le spine le avrebbero conficcate in testa). Un umano tra gli umani che sa dominare ciò che lo sfida.

Organizzazione Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito per "I Borghi Più Belli d'Italia".
Grazie a:
Santino Carta, Valentina Ruiu, Franco Cuccureddu, Massimiliano Fiori, Giuseppe ZioRruzu Ruzzu
il Direttore artistico di "Dimorare nella Bellezza" Vittorio Sgarbi,
la Curatrice di "Dimorare nella Bellezza" Simona Capodimonti