Se vai in uno studio medico pubblico o in Pronto Soccorso a Roma in questi giorni stai ore e ore in attesa con altri malati, tutti infetti dalla super-nuovissima influenza gastrointestinale.
L'epidemia vera dico, quella che sta tenendo a letto mezza città.
Febbri altissime, vomiti di continuo, diarree fischianti, brusche tossi, forti mal di gola... tutti qua in attesa appesi alle flebo o con gli antibiotici in mano.
Tutti zitti come pesci.
Strutture fatiscenti, scarsità di medici e bambini lasciati in osservazione in sala d'attesa per mancanza di letti nei reparti.
E tutti zitti come pesci.
Stanotte al Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Umberto I una bimba di pochi mesi è stata portata con la malattia in stato molto avanzato e i medici hanno convocato sua madre e suo padre spiegandogli l'accaduto. Mi sembravano nordafricani. Piangevano accorati, in silenzio.
Mica come i suini, quelli si che strillano quando c'è da morire.
Infatti per la fantomatica influenza suina (quella H1N1 col tasso di mortalità dieci volte inferiore a qualsiasi influenza stagionale) TV, giornali e radio ci hanno frollato le palle con allarmi apocalittici finché gli Stati non hanno comprato milioni di euro di vaccini inutili e inutilizzati e tutto è tornato alla normalità.
Ma ora che c'è una vera epidemia in giro tutti zitti.
Come pesci.